Messaggio 10 febbraio 2007, 12:58

Mesosfera, ionosfera e salti propagativi

Qualche settimana fa è stata osservata in Europa una anomala apertura in E sporadico sulle frequenze dell'FM e più in basso nella banda radioamatoriale dei 10 metri. Anomalo ma non tanto, perchè l'E sporadico invernale è sì una eventualità  più rara di quello tardo primaverile-estivo, ma non impossibile. Le teorie della formazione degli strati Es sono ancora molto parziali, ma la semplice correlazione con l'attività  geomagnetica e l'indice non sembra sufficiente. Per cui la forte attività  Es registrata sulle bande FM in questi ultimi due anni, non sorprende, considerando anche che il "minimo" solare (siamo in prossimità  dalla svolta che porterà  verso il futuro massimo, in effetti la prima macchia solare con inversione di polarità , sintomo inequivocabile di inizio di un nuovo ciclo, era stata osservata mesi fa) ha dato luogo a condizioni geomagnetiche eccezionali, con giorni di attività  e tempeste degne di un massimo

In questo senso gli esperimenti condotti dai radioamatori con radiofari a bassissima potenza nei 28 MHz possono essere di eccezionale interesse, anche se per l'Es forse sarebbe il caso di estenderli fino ai 6 metri. Ci sono stati osservazioni di fari QRP/QRSS italiani nei 10 metri in diverse nazioni europee, con distanza di skip piuttosto corte, ma ancora compatibili con questo tipo di propagazione. L'orario poi porterebbe a escludere un fenomeno come la propagazione F2 autunnale e invernale - questa sì collegata ad attività  geomagnetica elevata - osservata dai TV DXer in Banda I, intorno ai 48 MHz.
Il gruppo di discussione dei radiofaristi sui 28,322 kHz, ha parlato giorni fa di queste segnalazioni, ipotizzando che una ricezione a 1.400 km di distanza si potesse spiegare con un classico "doppio salto" propagativo. Inteso come percorso terra-cielo-terra-cielo. Ultimamente però si leggono sempre più analisi che tendono a escludere questo tipo di salti multipli (multihop), sia per quanto concerne l'E sporadico, sia per quel che riguarda le frequenze molto più basse, onde corte incluse, e meccanismi non E sporadici. In questa ultima modalità  su distanze continentali a medio raggio intervengono, sembra, singoli salti riferibili a "nuvole" Es diverse o anche percorsi "estesi" grazie a rifrazioni tra nuvola e nuvola. Tra gli appassionati di FM-DX il dibattito sul multihop vero e proprio in E sporadico è molto acceso. In particolare nelle aree, come Irlanda e Scozia dove in questi ultimi quattro anni sono state segnalate incredibili aperture transatlantiche verso stazioni FM nordamericane, anche oltre i 90 MHz. Fino a questo momento il meccanismo teorico più accreditato era appunto il doppio o addirittura triplo salto (2000, forse 2.200 km a tratta, il massimo "geometrico" per le quote dell'E sporadico). Su percorsi sostanzialmente marini questa idea sarebbe forse sostenibile per la scarsa attenuazione nella parte del salto a terra. Ma i dubbi sono parecchi.

Potete leggere l'articolo completo su : http://radiolawendel.blogspot.com/2007/ ... ativi.html
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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