Messaggio 1 maggio 2009, 14:29

RACCONTI DI MARE.. IL DOTTORE

RACCONTI DI MARE..
IL DOTTORE

Sulle navi mercantili italiane la figura del medico è presente solo sulle navi di crociera. Tuttavia esiste una farmacia di bordo con un'attrezzatura di emergenza per i casi più urgenti. Questa farmacia viene data in consegna, per la gestione, ad un ufficiale di coperta, generalmente il 3° Uff.le. A volte qualcuno faceva dell'ironia sul "dottore di bordo". In effetti la nostra preparazione era limitata, anche se durante gli anni dell'Istituto Nautico avevamo imparato qualche elemento di medicina generale, che era previsto dall'organizzazione didattica, e qualche elemento di pronto soccorso, quale la riduzione provvisoria delle fratture e le pratiche di respirazione assisistita.
......Eravamo in navigazione nel Mediterraneo. Nel pomeriggio verso le 15 mentre riposavo in cabina, libero dal turno di guardia, un marinaio bussò alla porta ed entrò gridando "Sior venga, il mozzo è morto, il mozzo è morto!!". Lo seguii di corsa in coperta. Vicino al portellone della stiva n°5 c'era un gruppetto di marinai ed il nostromo che sostenevano un ragazzo disteso a terra, tutti molto impressionati. Chiesi che cosa fosse successo, mi dissero che il mozzo era crollato a terra improvvisamente, mentre stava lavorando. Chiesi se fosse caduto, mi dissero di no, si era semplicemente accasciato a terra. Tastai il polso, batteva regolarmente. Contai i battiti, erano abbastanza regolari. Dissi che non era morto e che bisognava portarlo in cabina. Lo sollevammo in quattro e lo portammo all'interno degli alloggi nella sua cabina e lo distendemmo in cuccetta. Che fare? Cercammo di capire l'origine del malessere, nessuno aveva idea di che cosa fosse successo. Continuavo a sentirgli il polso e controllare il respiro che erano regolari, il che mi tranquillizzava alquanto. Nel frattempo avevano avvertito il Comandante che venne in cabina a controllare l'accaduto. Anche lui controllò il polso, provò a svegliare il ragazzo senza successo. Poi disse che il mozzo stava evidentemente "fingendo" di star male. Un "giovanotto di coperta" che lavorava vicino al mozzo e l'aveva visto cadere a terra improvvisamente, si inalberò e rispose con durezza al Comandante dicendo che il ragazzo non stava fingendo. I due battibeccarono per un pò, poi il Comandante ne ne andò dicendo che avrebbe "fatto rapporto" al giovanotto. Passò una mezz'ora, dopo aver provato diversi espedienti per cercare di svegliare il ragazzo senza risultato, all'improvviso questi si svegliò da solo e si mise a sedere nella cuccetta. Disse che ogni tanto gli capitava di avere crisi simili, era ammalato di epilessia. Io trasecolai. Ci sono visite mediche di idoneità  per l'imbarco, a diversi livelli. Com'era possibile che fosse stato ritenuto idoneo? Ad ogni modo, giunti in Italia, lo sbarcammo per malattia. Anni dopo l'incontrai nuovamente a Genova mentre stava imbarcandosi su di un'altra nave. L'epilessia non era considerata invalidante.
Un'altra occasione abbastanza drammatica mi capitò durante un viaggio per il Canada. A mezza strada, il cuoco si ammalò e si mise in cuccetta. Senza cuoco, il problema era serio, perchè il "garzone di cucina" aveva una competenza decisamente limitata. Il Comandante disse che si trattava d'influenza, infatti aveva la febbre alta e brividi diffusi. Come "dottore" dovevo seguire il caso, gli diedi tutte le medicine previste per l'influenza, senza nessun risultato. Ad un certo punto mi venne un dubbio. Di nascosto dal Comandante, gli diedi una pastiglia di chinino, che avevamo a bordo. Il mattino dopo si alzò e andò in cucina a lavorare, la febbre era scomparsa. A questo punto, ne volli sapere di più e gli chiesi se aveva mai avuto la malaria. Mi disse che sì, l'aveva presa in Africa, ma si era curato ed era apparentemente scomparsa. Purtroppo, non era proprio così. Non volle neanche sbarcare per curarsi, continuò a lavorare a bordo. Sapeva che la malattia era diventata incuba, ogni tanto gli davo un pò di chinino ed andò avanti così sino a che completò il suo periodo d'imbarco.

I1PIK Pietro

Articolo tratto da Info-Radio n°18 del 30 aprile 2009

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