Messaggio 26 marzo 2010, 22:06

FAQ su Linee Guida piano di indirizzamento IP e gestione

LINK NAZIONALE DIGITALE CISAR

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FAQ su Linee Guida piano di indirizzamento IP e gestione, stato avanzamento.

A fronte della pubblicazione dello scorso 4 Febbraio, dell'articolo frutto dello studio che indirizza le Linee Guida del Piano di indirizzamento IP e della relativa gestione, sono state riassunte in questo articolo le domande più frequenti che sono scaturite dalla condivisione delle soluzioni tecniche individuate. Si sono anche cercate di sintetizzare le ragioni che hanno motivato l'individuazione di una scelta tecnologica rispetto ad altre eventualmente paritetiche, e le eventuali indicazioni che hanno comportato anche la correzione della prima versione del documento. In generale comunque le linee guida sono state condivise nella totalità  dei commenti, e sono state rese operative dal gruppo di lavoro che sta lavorando nella messa a punto delle configurazioni dei server primari presso la sezione di Gubbio IQ0RF, e delle prime tratte gestite in routing dinamico via OSPF sul nuovo piano di indirizzamento IP 10.0.0.0/8, con DHCP centralizzato.

Perchè si utilizza il protocollo IPv4 e non IPv6 ?

Oggi l'IPv6, pur essendo già  una realtà , risulta ancora poco diffuso, e l'adozione di questa versione di protocollo IP costituirebbe già  di per se una sperimentazione informatica; nelle linee Guida del Link Nazionale Digitale CISAR, si è preferito l'utilizzo dell'ormai noto e consolidato IPv4 (nella sua versione quindi canonica), affinchè gli sforzi radioamatoriali si fossero concentrati soprattutto sulla parte wireless, scegliendo la via più facile per la parte tecnologica informatica, comunque ben al di sopra delle esigenze di base espresse dalle sperimentazioni radiantistiche. Non si esclude comunque a priori un successivo progetto di adeguamento per il supporto sul Link del protocollo IPv6, anche se ad oggi risulta mandatoria l'adozione della versione 4.

Perchè al piano di indirizzamento IP basato sulla rete 44.134.0.0/16 si è preferito l'utilizzo della rete privata 10.0.0.0/8 ?

Visto l'alto numero di nodi già  installati e quelli già  previsti dal Link Nazionale Digitale CISAR, la scelta di utilizzare nativamente la sottorete di classe B 44.134.0.0 avrebbe significato di fatto monopolizzare gran parte di quelle assegnazioni per un utilizzo esclusivo; si è invece preferito individuare un metodo per poter comunque trasportare i nodi 44.134.0.0/16 all'interno di una rete svincolata, senza per questo limitare ai radioamatori ne' l'utilizzo degli indirizzi "44" e ne' assoggettare l'estensione dei nodi del "Link". Si tenga conto che nell'assegnazione degli indirizzi IP dei nodi facenti parte del "Link", sono numerati anche tutti i nodi intermedi, punto/punto e di servizio, su una rete complanare (la 10.0.0.0/8) e raggiungibile da tutti; pertanto tale impegno di risorse IP sarebbe stato difficilmente possibile utilizzando direttamente gli indirizzi della rete 44.134.0.0/16. Inoltre, tale soluzione non pregiudica le interazioni tra la rete 44.134.0.0/16 assegnata ai radioamatori italiani e le altre reti 44 mondiali, avendone previsto il trasporto sul Link Nazionale Digitale CISAR tramite il gateway pubblico gw44.wifi.cisar.it, così come previsto dall'architettura di gestione della rete 44.

Perchè nel SSID di accesso si specifica il nome del nodo e non semplicemente l'identificativo uguale per tutti wificisar ?

L'attuale normativa prevede che sia i radioamatori che i sistemi automatici (come è definibile un punto di accesso o un componente facente parte del backbone) ripetano il loro nominativo al massimo ogni dieci minuti. La soluzione naturale è stata quella di inserire il nominativo nel SSID che viene broadcastato (sicuramente con una frequenza maggiore di quella richiesta) nei dispositivi di accesso, mentre per i radioamatori il nominativo deve essere definito nel nome del nodo che accede e quindi ben visibile per esempio dai tool di visualizzazione del log dei server DHCP e risolto dai server DNS.

Le linee guida vincolano l'utilizzo di apparati specifici ?

No, tali indicazioni sarebbe contrarie alla logica di sperimentazione; anzi, è auspicabile l'utilizzo di diverse soluzioni proprio per dimostrare la massima interazione tra i vari sistemi. Nel documento vengono solo vincolate quelle particolari configurazioni che rendono utilizzabile ed interagibile la rete nel suo complesso, come il piano di indirizzi IP, le logiche di assegnazione, le regole di naming e di routing, ecc..

STATO AVANZAMENTO MARZO 2010

In questa fase sono state verificate con successo l'interoperabilità  del protocollo di routing dinamico OSPF tra diversi apparati, tra i quali Mikrotik, LinkSys (Openwrt), Linux CentOS Zebra + Quagga. Sono stati installati anche i vari servizi primari tramite server virtuali in ambiente VMWARE ESXi, sempre basati su sistema operativo Linux distribuzione CentOS. E' stata verificata la possibilità  di utilizzo del software opensource di monitoring Zenoss, anche se ad oggi i candidati ideali risultano ancora essere l'accoppiata standard MRTG+Nagios oppure in alternativa Cacti. In queste settimane di marzo sono stati meglio definiti i dettagli di configurazione e protezione del protocollo OSPF, nonchè la messa a punto definitiva del server DHCP, per poi estendere la riconfigurazione del protocollo di routing dinamico OSPF alle tratte adiacenti quelle già  realizzate. Positive esperienze di reindirizzamento sono state effettuate su Poti, Bocca Trabaria ed Ancona. Di seguito lo schema di dettaglio delle installazioni presenti presso la sezione CISAR di Gubbio IQ0RF, a supporto del Link Nazionale Digitale CISAR.

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Renzo Rossi IW0SAB, Massimo Paffi IW0QLT