da Magnastoppa 7 settembre 2008 ecco le foto!!!
ARI Frascati e...la Sosta !
A pranzo da Mario "Magnastoppa"...un altra giornata indimenticabile degli amici della Sezione ARI di Frascati
Quanta gente ci ha consigliato ristoranti, trattorie, locali, in cui si mangia bene, ci si abbuffa e si paga poco? Tanti, davvero tanti, ognuno ha messo voce in capitolo. Ma quanti avevano ragione? Pochissimi, forse nessuno.
Ebbene signori io sto qua a dirvi: stavolta non si scherza. Si fa sul serio, da Mario 'Magnastoppa' i sogni diventano realtà  .
Il tutto si svolge in una villa di campagna situata ai confini di Rocca di Papa (a mezzora da Roma): questo è il ristorante "La sosta", anonimo, in totale assenza di insegne ed indicazioni: soltanto un grande cancello sempre aperto che introduce all'interno della villa, con un delizioso giardinetto sulla destra ed un eloquente spiazzo recintato per i maiali sulla sinistra.
Entrando, verrate accolti nel bel mezzo del salone arredato in stile 800 (memorabile è l'enorme armadio con i vini più pregiati), dove ci sarà  posto al massimo per una quarantina di persone (difatti nelle domeniche primaverili ed estive i tavoli vengono allestiti anche sul giardino). Capirete dunque che la prenotazione è d'obbligo, preferibilmente dal giorno prima, giacchè è molto probabile che il ristorante rimanga aperto solo per voi. Tranne il lunedì per riposo settimanale.
Una volta seduti, comincerete a conoscere le abitudini del posto. Innanzitutto sarete circondati immediatamente di antipasti a base di prosciutto, salame, lonza e formaggio. Dopodichè, il giro di riscaldamento di primi. A questo punto l'affare s'ingrossa, perchè comincerete a conoscere Mario 'Magnastoppa', proprietario, gestore e cuoco (con l'ausilio della famiglia), che vi farà  proposte per le successive tornate di primi. Dovete sapere infatti che i piatti vengono preparati sul momento e sono interamente fatti in casa: questo di certo allunga i tempi, ma consente di gustare cibo davvero genuino in devastanti quantità  , senza avvertire pesantezza. Credo infatti che il momento più difficile sia proprio dopo i tre o quattro primi a cui si ha diritto; non sono semplici assaggini, ma vere e proprie fiamminghe trabboccanti. Alcuni esempi: lasagne in bianco, lasagne al sugo, fettuccine al tartufo, ravioli ai funghi porcini, stracciatella, polenta, tagliatelle al ragù (ovviamente tutta pasta all'uovo casareccia). Immaginatevi il signor Mario, sulla sessantina (ne dimostra quaranta), tozzo, robusto, che periodicamente esce dalla cucina con un'immensa padellona su un braccio, e con l'altra mano un forchettone con cui serve ogni singolo ospite del ristorante; la capacità  dello smisurato tegame è così incredibile che a volte si può anche bissare.
Poi ci pensa lui ogni tanto a sedersi vicino a voi, magari sorseggiando un po' dell'ottimo vino servito, raccontandovi i suoi trucchi, le sue peripezie, i suoi delitti di gioventù, le sue innumerevoli mogli; difficilmente vi dimenticherete del suo potente timbro vocale che non lascia spazio a dialoghi, ma solo a visionari monologhi, dove saprete di molte storie che vi faranno crescere, come quella volta che aprì la faccia con un cazzotto ad un tale perchè gli aveva offeso la madre.
Ciò vi darà  la possibilità  di metabolizzare i primi piatti e di passare ai secondi, che generalmente constano di due portate di carne abbondante e genuina: arrosto misto di pollo e daino, prosciutto di maiale, bistecconi di manzo alla griglia. Il tutto con contorni di insalata mista, cicoria, patate al forno.
Per convincervi della genuinità  delle pietanze è sufficiente che vi dica che in questo 'ristorante' si fa tutto alla luce del sole. Se fate i bravi, Mario potrà  portarvi nella sua cucina e affettarvi le fettuccine davanti agli occhi. Mentre in sala potrete osservare le carni cuocere nel griglione del caminetto.
Il pasto pantagruelico si chiude con i dolci della casa (molto buono il dolce di pan di spagna alla frutta ed al cioccolato), e con ottimo caffè ed assortiti ammazzacaffè.