RACCONTI DI MARE.. VIAGGIO AL POLO NORD
RACCONTI DI MARE..
VIAGGIO AL POLO NORD
Tra le tante avventure che possono capitare ad un marittimo, c'è anche quella di un possibile viaggio al Polo Nord (o quasi).
Spiegare il perchè di questa possibilità  , è molto facile. Mi riferisco evidentemente alla marina mercantile degli anni '70/'80 del secolo scorso. In quegli anni, c'erano molte navi mercantili che andavano in giro per il Mondo "alla busca", ossia partivano per una destinazione senza avere la certezza di un carico di ritorno, cioè dal punto di arrivo si poteva ripartire per qualsiasi destinazione, secondo la richiesta del mercato dei noli. Capitava così di fare un viaggio con un carico per il Golfo del Messico, da lì ripartire vuoti per la costa occidentale degli USA per caricare per il Brasile, da lì passare in Argentina per caricare grano per la Russia, e così via.
Per essere competitivi, bisognava però avere dei costi nave-equipaggio il più bassi possibile, in quanto il compenso del nolo veniva offerto a tonnellata. La conseguenza era che l'Armatore cercava di risparmiare su tutto, comprese le riparazioni delle attrezzature e degli strumenti di navigazione. Dunque, capitò un nolo di carbone da caricare a Murmansk. Murmansk è una città  della Russia che si trova oltre il circolo polare artico, all'epoca base importante della marina militare sovietica. Venivamo dal Nord Europa "in ballast" ossia carichi di zavorra d'acqua.
La girobussola era guasta da qualche settimana, perciò dovevamo arrangiarci con la bussola magnetica. Dei due radar, uno era totalmente "off", l'altro riparato alla meglio dal sottoscritto (allora ero imbarcato da 2.°Uff.le). Per andare a Murmansk bisognava costeggiare tutta la Norvegia, passare Capo Nord e proseguire a destra per Murmansk. La navigazione si presentava dunque pericolosa e difficile, sia per il mare "grosso" che è di casa da quelle parti, sia per la nebbia che probabilmente avremmo incontrato.
Il mare "forza otto" ci accompagnò lungo tutta la navigazione lungo la costa norvegese. Lo spettacolo dei fiordi era impressionante, montagne nere orlate di neve sulla cima, con profonde spaccature nelle quali il mare entrava ruggendo. Veramente la patria dei Vichinghi !
Navigavamo "a vista", prendendo rilevamenti dei fari e dei promontori, più o meno come all'epoca della marina velica. Riuscimmo a trovare Capo Nord, per nostra fortuna, ed anche la strada per Murmansk, accostando a dritta.
Murmansk si trova dentro un fiordo, abbastanza stretto da non permettere sbagli di rotta, lì il nostro Comandante si sentì male per la tensione, per fortuna il 1° ufficiale seppe prendere in mano la situazione e manovrare in modo opportuno. Arrivati a Murmansk andammo all'ormeggio. Eravamo in luglio, la temperatura esterna era di -7. Durante la manovra venni colpito da un leggero spruzzo d'acqua sulla schiena che ghiacciò in pochi minuti.
Le navi da guerra russe erano molto vicine. C'erano portaerei gigantesche, sommergibili e navi di tutti i tipi.
La città  era pulita, molto ben tenuta. Le persone ci riconoscevano di colpo come stranieri. Le paghe di Murmansk erano più alte del resto dell'Unione Sovietica, perchè la vita era decisamente difficile a causa della posizione geografica.
Ripartiti carichi di carbone, rifacemmo la strada all'inverso, discendendo la costa norvegese, sempre con la sola bussola magnetica, sempre prendendo rilevamenti dei fari e dei promontori. Dovevamo andare a scaricare a Gidinja, in Polonia. Lasciata la costa, senza punti di riferimento, senza sistemi di navigazione elettronica (costavano troppo), con il cielo sempre coperto da nuvole dense, ad un certo punto non sapevamo esattamente dove fossimo, salvo la stima. Il 1° Uff.le, durante la sua guardia, incontrò una nave alla quale chiese la posizione con il VHF, e così ci cavammo d'impaccio. Era veramente un modo pessimo di navigare.
Parecchi anni dopo vidi la nave del racconto ormeggiata alla Spezia, in attesa di essere demolita.
I1PIK Pietro
Articolo tratto da Info-Radio n°20 del 14 maggio 2009
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Per consultare l'indice generale degli argomenti pubblicati nel 2009: http://www.info-radio.it/bollettini/indice-2009.zip
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Tra le tante avventure che possono capitare ad un marittimo, c'è anche quella di un possibile viaggio al Polo Nord (o quasi).
Spiegare il perchè di questa possibilità  , è molto facile. Mi riferisco evidentemente alla marina mercantile degli anni '70/'80 del secolo scorso. In quegli anni, c'erano molte navi mercantili che andavano in giro per il Mondo "alla busca", ossia partivano per una destinazione senza avere la certezza di un carico di ritorno, cioè dal punto di arrivo si poteva ripartire per qualsiasi destinazione, secondo la richiesta del mercato dei noli. Capitava così di fare un viaggio con un carico per il Golfo del Messico, da lì ripartire vuoti per la costa occidentale degli USA per caricare per il Brasile, da lì passare in Argentina per caricare grano per la Russia, e così via.
Per essere competitivi, bisognava però avere dei costi nave-equipaggio il più bassi possibile, in quanto il compenso del nolo veniva offerto a tonnellata. La conseguenza era che l'Armatore cercava di risparmiare su tutto, comprese le riparazioni delle attrezzature e degli strumenti di navigazione. Dunque, capitò un nolo di carbone da caricare a Murmansk. Murmansk è una città  della Russia che si trova oltre il circolo polare artico, all'epoca base importante della marina militare sovietica. Venivamo dal Nord Europa "in ballast" ossia carichi di zavorra d'acqua.
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Il mare "forza otto" ci accompagnò lungo tutta la navigazione lungo la costa norvegese. Lo spettacolo dei fiordi era impressionante, montagne nere orlate di neve sulla cima, con profonde spaccature nelle quali il mare entrava ruggendo. Veramente la patria dei Vichinghi !
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Murmansk si trova dentro un fiordo, abbastanza stretto da non permettere sbagli di rotta, lì il nostro Comandante si sentì male per la tensione, per fortuna il 1° ufficiale seppe prendere in mano la situazione e manovrare in modo opportuno. Arrivati a Murmansk andammo all'ormeggio. Eravamo in luglio, la temperatura esterna era di -7. Durante la manovra venni colpito da un leggero spruzzo d'acqua sulla schiena che ghiacciò in pochi minuti.
Le navi da guerra russe erano molto vicine. C'erano portaerei gigantesche, sommergibili e navi di tutti i tipi.
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Parecchi anni dopo vidi la nave del racconto ormeggiata alla Spezia, in attesa di essere demolita.
I1PIK Pietro
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