Messaggio 22 febbraio 2011, 9:45

Astronews: Bolide veneto

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2011
ANNO INTERNAZIONALE CHIMICA


BOLIDE VENETO
di Giovanni IK0ELN


E' accaduto la sera di Giovedi 10 Febbraio 2011, alle ore 20:06 U.T. (21:06 ora locale), quando, tutto ad un tratto, il cielo serale del Lido di Venezia è stato illuminato a giorno, per pochi secondi, da variopinti colori, per poi ritornare nel buio della sera. Sono stati in tanti a credere che si trattasse di fuochi pirotecnici, ma il non ripetersi di flash luminosi ha poi convinto che non si trattava di fuochi d'artificio. Ed allora, se non erano botti pirotecnici, che cosa era quel bagliore?

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La risposta è: un Bolide; si, un grosso meteorite, probabilmente con una massa abbastanza grande, di magnitudine -10,5, di natura carbonacea (quindi povera di minerali ferrosi) entrato nell'Atmosfera Terrestre da Sud/Sud Est con una traiettoria Nord/Nord Ovest; il quale, per effetto di ablazione (surriscaldamento ed evaporazione), nel corso della sua traiettoria ha avuto parecchi flares (esplosioni) liberandosi di buona parte del suo materiale, fino ad esplodere sui cieli di Venezia Lido.

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A tal riguardo, va detto che alcuni meteoroidi, talvolta, hanno magnitudini di picco che si avvicinano al chiarore della Luna piena (magnitudine di -12,5) ed, in linea di massima, quelli di magnitudine -5, aventi un corpo di massa maggiore di 100 grammi ad una tonnellata, sono catalogati come Bolidi o Super Bolidi. Inoltre, durante l'ingresso nell'Atmosfera terrestre, mostrano fenomeni di frammentazione accompagnati da ripetute esplosioni (flares) ed emissione di scie di vario colore dovute alla combustione dei gas presenti nella massa. Raramente si osservano emissioni foniche causate dall'onda d'urto (rombo di tuono) che si ascolta dopo pochi minuti il passaggio del meteoroide. A quanto detto, va aggiunto che la trasmissione dell'onda sonora verso il suolo è correlata all'angolo di ingresso in atmosfera, alla temperatura, alla densità  della massa del corpo celeste ed all'andamento dei venti atmosferici. Ma, come si rilevano gli ingressi nell'Atmosfera Terrestre di oggetti celesti?

In tutto il mondo sono presenti capillari reti di osservazioni, con stazioni di rilevamento, distanti tra di loro 100 Km., dotate di sofisticate fotocamere con obiettivo fish-eye e munite di sensibili sensori CCD (Charge Coupled Devices). Negli U.S.A. è attiva la Florida Fireball Patrol; in Canada la Canadian Morp; mentre in Europa, dal 1959, è presente l'European Fireball Network. Inoltre, un forte contributo viene offerto dagli Astrofili e dai Radioastrofili; i quali, utilizzando il loro materiale amatoriale (telescopi, apparati radio) svolgono un accurato monitoraggio su quasi tutto il territorio.

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E, qui, bisogna dire che, in Italia esiste una capillare rete di osservazione in ottico e in radio, organizzata in sezioni di ricerca amatoriali e con un continuo scambio di informazioni tra le due discipline (per approfondimenti visita www.uai.it e www.iaragroup.org ). "Le stelle cadenti" - "Le lacrime di San Lorenzo", è così che vengono definite dal popolino; gli innamorati esprimono addirittura un desiderio nella speranza di vederlo poi realizzato. Dunque, le stelle (per nostra fortuna) non cadono addosso ed il venerabile San Lorenzo non ha nulla a che fare con questi "visitatori" che, giungendo da molto lontano, vengono a "morire" nella nostra Atmosfera. Il loro estremo lamento lo si ascolta su 143.049 USB!

73 e cieli sereni

IK0ELN Giovanni


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